Renato the edge
Esperto in: trekking - estivo, invernale
Itinerario nella Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio. Cosigliato per ciaspole, sci alpinismo, sci escursionismo.
VALLE GENTILE –TOPPE VURGO- RIFUGIO PELOSELLO – VALLE GENTILE in Ciaspole
Lunghezza percorso: Km.11,34
Tempo impiegato: ore 5,45 soste comprese
Cartina di riferimento: Carta dei sentieri CAI Sulmona, Monte Genzano-Monte Rotella ...scala 1:25000 su base IGM Ed. IL LUPO, sia cartacea che per GPS. Edizioni Il Lupo
Prima di iniziare a descrivervi questo percorso è doveroso fare delle puntualizzazioni.
Un percorso invernale fatto con le Ciaspole si differenzia in alcuni punti da un percorso estivo. Innanzitutto è più faticoso di quello normale ma, se affrontato con la giusta intelligenza e prudenza, a questo si può facilmente ovviare... ( logicamente mi rivolgo ai meno esperti).
Molto spesso la neve ricopre i segnali e con le Ciaspole frequentemente si deve “interpretare “ l’ambiente quindi, vi saranno molti tratti fuori sentiero ed ecco perché sarebbe importante essere dotati di GPS, con la mappa del luogo inserita o eventualmente seguire una traccia già precaricata sullo stesso o, magari ancora, avere la cartina dietro con relativa bussola e una buona esperienza all’uso.
In mancanza di ciò, se non si conoscono i luoghi, è consigliabile farsi accompagnare da una persona esperta dell’ambiente che si vuole visitare...
Passo ora a descrivere un percorso ad anello Medio, all’interno della Riserva Naturale del Genzano. Al Km 123,500 della statale 17 in territorio di Rocca Pia (AQ), ci si immette nella vecchia statale conosciuta anche come “Napoleonica” fino ad arrivare al primo tornante dove è possibile parcheggiare, qui c’è l’ingresso segnalato della Valle Gentile (q.1191).
Si parte iniziando a risalire la Strada Forestale (sentiero CAI n° 8) per circa 500 metri dove troveremo un incrocio, si svolta a sinistra in direzione Stazzo delle Mandrelle prendendo il sentiero (CAI n°10) che ci farà risalire il fosso Valzo ... il sentiero si restringe in un caratteristico passaggio tra rocce a picco (fare attenzione se la sommità delle rocce fossero cariche di neve), dopo di che ancora tra i faggi per sbucare in una piccola radura (qui fare molta attenzione nella ricerca dei segnali CAI sulle piante), comunque piegare a sinistra risalendo ancora uno splendido bosco di faggio alla fine del quale, dopo ancora circa 700 metri dritti davanti a noi, si arriva allo stazzo delle Mandrelle (q.1661).
Lo stazzo è fatiscente e sporco ma vicino a esso si trova una fonte abbeveratoio dove eventualmente rifornirsi di ottima acqua. Si torna indietro per circa 200 metri e s'inizia a piegare leggermente verso sinistra per andare ad aggirare, da destra, il colle che vedremo davanti a noi. Siamo sempre sul sentiero CAI n°8 direzione Fonte della Spina ma, in assenza di vegetazione, i segnali su roccia sono in sostanza invisibili...coperti dalla neve, comunque, a quel punto, essendo saliti ancora di quota, già avvisteremo la cima Toppe Vurgo (la più alta davanti a noi), quindi si potrà interpretare al meglio ciò che avremo davanti e dirigerci senza particolari difficoltà verso la Sella posta a q. 1805, per prendere la salita finale dal lato Sud. In vetta troveremo un semplice paletto piantato in terra che identifica la cima, siamo a (q.1911).
E’ doveroso ora guardarsi intorno, lo spettacolo è mozzafiato a 360°... ( Majella, Morrone, Rotella, Greco, Gravare, Chiarano, Velino, Gran Sasso, le montagne di Scanno e tanto altro ancora...)
A questo punto, se non si ha GPS o cartina e bussola, sconsiglio fortemente di proseguire oltre e di percorrere la strada a ritroso. Per chi invece fosse in possesso di quanto sopra, vado oltre nella descrizione.
Si scende dal lato opposto a quello salito, fino a uno stradone (Sentiero n°11 , sicuramente ricoperto di neve ma potrete intuirlo). Andiamo in direzione Nord verso il rifugio Il Pelosello che da questo punto dista circa 1,2 Km in linea retta. Le possibilità adesso sono due, seguire il sentiero CAI n° 11( sterrato carrabile) fino al rifugio allungando notevolmente e rischiando un po’ di noia, oppure “ interpretare” attraversando con una lunga diagonale in direzione Nord lo splendido ambiente del la Genzana (radure e macchie di Faggio) in un fuori sentiero molto più accattivante e avventuroso... Guardatevi spesso intorno, non è difficile individuare cervi o caprioli di cui la zona è ricca.
Il Pelosello (q.1682) è un rifugio attrezzato, è sempre aperto ed è tra i più belli della zona... sembra quasi incastonato al culmine di un vallone... un piccolo regno di pace e tranquillità dove poter fare una gradevole pausa.
Si riparte scendendo dritti per il vallone davanti al rifugio (di nuovo il Sentiero CAI n°8), una mulattiera tra i faggi del Bosco del Pelosello che ci farà rapidamente scendere di quota fino a riprendere la Strada Forestale in località Le Tagliole (q.1361), seguendo la stessa si riscende verso il luogo di partenza che dista a quel punto circa 2 Km.
NOTE: Potete vedere e scaricare la traccia di questo percorso qui: traccia GPS itinerario
Nella traccia GPS non arrivo allo stazzo Mandrelle che già conoscevo, ma devio di circa 400 metri, prima passo volutamente a circa cento metri a monte (fuori sentiero) dalla fonte della Spina in quanto invisibile sotto la neve... Il percorso è anche molto adatto per uno sci alpinistico non impegnativo.
The edge
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